Hai mai provato senso di vuoto… DISPERAZIONE?

Un articolo di Ana Alvarez

“Beato chi non sa cosa vuol dire la disperazione! O è troppo giovane oppure troppo ingenuo”

Sento, leggo e ascolto troppe storie di disperazione, ultimamente. Persone che lamentano una sorta di vuoto interiore, talvolta disorientate, spesso perdute … pare che sia un periodo buio per molti: aziende (ed interi settori) in difficoltà, cali produttivi nel lavoro, mercati diventati impossibili, crisi lavorative di ogni genere, crisi professionali, personali, nelle relazioni… #crisi, parola diventata oramai di uso comune! Quando qualcosa ci va storto, quando cadiamo in basso spinti da un problema, ecco che ricorriamo a questa crisi, che alla fine vuol dire tutto e vuol dire NULLA… 

Una trappola che conviene non sottovalutare!! Perché sebbene cadere nell’abisso della disperazione può essere questione di un maledetto attimo, uscirne risulta, per la maggior parte delle persone, assai più difficoltoso ed impegnativo!

Il buio generato dal problema ci impedisce di vedere le possibili via di uscita e ci rende, talvolta, schiavi della situazione stessa che ci ha accecato.

Nel buio circolare e auto alimentato dal problema il pessimismo è solito a vincere le nostre battaglie interiori! e come credete che siano i risultati dell’abbinamento buio-battaglia-pessimismo? …DEVASTANTI! 

Avete presente “La Storia Infinita” di Michael Ende? Il Male Oscuro che distruggeva il mondo di Fantasia… il dialogo finale fra la bestia (il servo del Potere Oscuro) ed il protagonista è questo:

Sei uno sciocco e non sai un bel niente di Fantàsia. È il mondo della fantasia umana. Ogni suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze dell’umanità e quindi Fantàsia non può avere confini.
 Chi sei tu?
 Io mi chiamo Gmork e tu, chiunque tu sia, avrai l’onore di essere la mia ultima vittima.
 Perché Fantàsia muore?
– Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.
– Che cos’è questo NULLA?
 È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il Mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
 Ma perché?
– Perché è più facile dominare chi non crede in niente ed è questo il modo più sicuro di conquistare il potere.
 Chi sei veramente?
 Io sono il servo del Potere che si nasconde dietro il Nulla. Ho l’incarico di uccidere il solo in grado di fermare il Nulla. L’ho perso nelle paludi della Tristezza. Il suo nome era Atreyu.
 Se tanto dobbiamo morire, preferisco morire lottando. Attaccami Gmork! Io sono Atreyu!

Gmork: è più facile dominare chi non crede in niente.

Fortuna che (scusate lo spoiler!) Atreyu e Fantasia non svaniscono per sempre nel NULLA.

A salvarli è la minuscola scintilla che la loro Imperatrice custodisce fra le mani. Quella scintilla viene consegnata a Bastian, il bambino che fino adesso era stato osservatore della storia (lettore, per la precisione) ed è lui che passando da passivo lettore ad attivo sognatore, ricrea il mondo di Fantasia. Bastian rappresenta il Bambino Interiore di ognuno di noi, la parte più pura e luminosa dell’essere umano, capace di realizzare l’impossibile “semplicemente” liberando dal cuore i propri sogni e desideri… Pensieri creatori di una realtà migliore.

Una metafora straordinaria e attuale più che mai, non credete?

Michael Ende ci avverte del Potere dominante e distruttivo del Male Oscuro: il NULLA  della tristezza, della disperazione, dell’arrendevolezza ad una vita grama, senza idee, pensieri, speranze, obiettivi ne sogni e allo stesso tempo ci dice però che non tutto è perduto, che non è mai troppo tardi per ricominciare, che basta voler la luce e dare il potere al nostro Io più genuino, più puro, per creare un Mondo Nuovo e gratificante. 

Non so se possa essere facile per tutti allo stesso modo riuscire a comprendere quando si è caduti nel buio (un buio che avanza veloce e logora) ma sono certa che ognuno di noi ha dentro quella piccola scintilla capace di dare origine ad un Nuovo Mondo, capace di creare la Vita che desidera e merita.  

Come bisogna fare? smettere di giustificare il nostro malessere e cercare nel profondo di noi stessi, dove ancora vive il nostro Bambino Interiore… è con lui che bisogna stabilire un dialogo, invitarlo a venire fuori allo scoperto, dargli l’opportunità di diventare importante… amandolo, credendo in lui.

Ci vuole coraggio e fiducia (fede direbbero alcuni) per tornare a credere in noi stessi, nelle possibilità, nella luce dei nostri sogni... eppure è possibile, mai è troppo tardi.

Questo è il bello di avere un’azienda di consulenza aziendale… puoi aiutare gli imprenditori a trovare luce, puoi aiutare le persone a migliorare, crescere e diventare felici realizzando i propri sogni ed attraverso loro, anche noi stiamo facendo altrettanto. 

Ana Alvarez