Il Giardino Segreto dei Talenti 

Un articolo di Ana M. Alvarez

“C’è un giardino segreto che esiste dentro di noi, un luogo nascosto dove i semi dei nostri talenti giacciono in attesa di essere scoperti e coltivati…”

Con questo incipit fiabesco vorrei coinvolgervi in una riflessione, su un argomento che ho introdotto nel post di lunedì scorso ( leggi qui): come riconoscere i propri talenti e quelli dei collaboratori, come coltivarli e metterli a frutto.

Ritengo che questo sia un percorso efficace verso un ambiente di lavoro felice, sereno e, di conseguenza, più produttivo.

Troppo spesso, nel contesto aziendale, ci concentriamo sulle carenze e sulla correzione degli errori, trascurando i pregi, le abilità e le virtù dei nostri collaboratori. Questo atteggiamento potrebbe derivare dall’influenza della società e della nostra cultura (in primis la scuola) che promuove la cosiddetta ‘critica costruttiva’ come mezzo di miglioramento ed è propensa al giudizio e ai metodi punitivi.

Aziende e organizzazioni in tutto il mondo spesso seguono il paradigma del “rinforzo negativo” come metodo principale di insegnamento e comunicazione. Il riconoscimento e l’apprezzamento dei successi, d’altro canto, vengono considerati come attività “moderne” e occasionali, limitate a riunioni annuali per “motivare” i collaboratori in quel specifico contesto. 

Ma è nel quotidiano che bisogna lavorare promuovendo l’approccio del “Ben fatto!” (oltretutto questo è il titolo di un libro di Kenneth Blanchard che spiega il metodo).

Stabilire in azienda una comunicazione basata sul rinforzo positivo e l’apprezzamento ha numerosi vantaggi.

Innanzitutto, crea un ambiente di lavoro più positivo e stimolante. I collaboratori si sentono valorizzati e apprezzati, liberi di esprimersi senza paura, il che aumenta la loro voglia di trovare soluzioni (responsabilità), la loro motivazione e il senso di appartenenza all’azienda. Inoltre, il rinforzo positivo favorisce la scoperta e lo sviluppo dei talenti individuali (quello che ognuno sa fare meglio). Come dicevamo, ogni persona ha un giardino segreto di talenti, e quando queste abilità vengono riconosciute e incoraggiate… sbocciano meraviglie.

La chiave per coltivare i talenti nei nostri collaboratori è riconoscere il valore intrinseco di potenziare le loro abilità naturali. Questo processo può essere paragonato a una caccia al tesoro, in cui si scava nella “terra fertile” dei doni innati di ciascuno. Quando ci concentriamo sullo sviluppo dei talenti anziché sulle carenze, assistiamo a progressi notevoli… vere e proprie magie.

I talenti dei nostri collaboratori potrebbero non essere scoperti d’immediato, qualcuno ce li ha sepolti in strati e strati di difesa (dalle critiche, dal giudizio, dalla paura di essere derisi, sgridati, puniti… ) Eppure, perseverando, co il giusto tempo, i talenti e le “cose ben fatte” (sempre più frequenti) saranno l’espressione più vera di chi sono, contribuendo al successo dell’azienda e alla piena soddisfazione personale nostra e dei collaboratori.

Di lunedì mattina, ecco il mio invito: provate a cambiare approccio (al meno per un giorno) e dedicatevi a esplorare il vostro  “giardino segreto dei talenti” così come quello dei vostri collaboratori (potete provare anche con il partner, in famiglia, con i figli…). Utilizzate il rinforzo positivo come principale strumento di comunicazione e incoraggiamento.

Apprezzate le cose ben fatte, i piccoli e grandi successi, l’iniziativa, le virtù ei pregi, anche ogni sforzo che supponga un avanzamento positivo… Dite “Bravo/a!” dite “Ben fatto!”, “Complimenti” e “Grazie!”

Ricordate che il vero tesoro di un’azienda è costituito dai talenti dei suoi collaboratori, e il loro potenziale può essere sbloccato solo attraverso il riconoscimento, l’apprezzamento e la crescita continua.

Iniziate oggi stesso! Vedrete che meraviglia!

Ana M. Alvarez